Romanticismo brasiliano - Cultura Brasil

Romanticismo brasiliano

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Vista do Rio de Janeiro, Thomas Ender

Il Romanticismo fu una corrente pittorica importante tra il 1850 e il 1860, ma in Brasile emerse solo nei primi anni del XIX secolo, grazie all'arrivo di vari naturalisti stranieri che si recavano nel paese alla ricerca di terre da esplorare. Le motivazioni delle spedizioni erano eminentemente scientifiche, ma le equipe erano formate anche da pittori e illustratori mossi dal fascino romantico per l'esotico. Thomas Ender, integrante della Missao Austriaca, fu uno degli artisti interessati agli "incontri etnici" che avvenivano nel paesaggio urbano carioca nonché nei luoghi naturali circostanti. Così come Ender anche Rugendas (della Expedição Langsdorff) era affascinato dalla vita esotica che ritrasse nei propri acquerelli. In particolare, il tema pittorico di Rugendas era l'indios o il nero raffigurato esaltandone le gesta eroiche, ma tralasciando le sofferenze e la persecuzione. Il pittore, inoltre, non era interessato alla bellezza del paesaggio brasiliano (disobbedendo, così, gli accordi con il proprio datore di lavoro), ma assunse  un'attitudine creativa indipendente ed essenziale per i romantici del vecchio continente. Aimé-Adrien Taunay, altro componente della Expedição Langsdorff, era figlio di Nicolas-Antoine Taunay, membro della Missão Artística Francesa. La sua opera si distinse per la monumentale raffigurazione della natura intatta, approssimandosi, così, all'estetica del sublime europea, uno dei pilastri del Romanticismo europeo.
Negro e Negra n'uma Fazenda, Rugendas
Un elemento precursore importante della corrente romantica fu l'ordine inviato in Brasile dal console Ferdinand Denis nel 1826. Il diplomatico pretese la sostituzione delle tendenze classiche con la valorizzazione delle caratteristiche locali: la rappresentazione della natura e dei costumi locali avrebbe dovuto restituire all'indios il titolo di primo e autentico abitante del Brasile.
Lo stesso Debret, esponente di una cultura neoclassica rigorosa, dopo il suo arrivo in Brasile fu travolto dal clima e dalla informalità dell'ambiente tropicale: rimase colpito dalla malinconia degli schiavi africani (il banzo) che presentò in vari acquerelli, primo fra tutti A Negra Tatuada Vendendo Cajus. L'intera raccolta della sua opera è contenuta in Viagem Pitoresca e Histórica ao Brasil (pubblicata in Francia), un lavoro di inestimabile valore documentale della vita brasiliana dell'epoca, dove il Neoclassicismo cedeva il passo alla descrizione naturalistica del nero imprigionato ma con un'anima umana tipicamente romantica.
A Negra Tatuada Vendendo Cajus, Debret
Tali artisti contribuirono a divulgare un'immagine del Brasile più autentica dopo ben 300 anni di colonizzazione e di offuscamenti. Oltre ai ben noti precursori (come Maciel Monteiro), il grande contributo alla diffusione della cultura romantica in Brasile fu dato, in un primo momento, da Dom Pedro II, in un secondo momento - precisamente subito dopo la Indipendencia - da un gruppo di intellettuali attivi già nel 1830, i quali promossero una serie di dibattiti a carattere politico, economico, culturale e sociale su prospettive brillanti del Brasile basate sull'autonomia del paese. L'importanza degli intellettuali va colta nell'aver gettato le basi delle ideologie sviluppate successivamente dai circoli ufficiali.
I principali mezzi di divulgazione della corrente romantica erano alcune riviste in voga all'epoca, quali: la Revista Nitheroy, il Jornal de Debates Políticos e Literários e la Revista do Instituto Histórico e Geográfico do Brasil. All'interno delle riviste figuravano persone attive nella circolazione delle idee romantiche,  tra le quali Gonçalves de Magalhães, Francisco de Sales Torres Homem e Manuel de Araújo Porto-Alegre.


Bibliografia:
  • AMBRIZZI, Miguel Luiz. Entre olhares - O romântico, o naturalista. Artistas-viajantes na Expedição Langsdorff: 1822-1829. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume III, n. 4, outubro de 2008 
  • RIBEIRO, Monike Garcia. A Missão Austríaca no Brasil e as aquarelas do pintor Thomas Ender no século XIX. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume II, n. 2, abril de 2007
  • DANZIGER, Leila. Melancolia à brasileira: A aquarela Negra tatuada vendendo caju, de Debret. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume III, n. 4, outubro de 2008 
  • SIQUEIRA, Vera Beatriz. Redescobrir o Rio de Janeiro. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume I, no 3, novembro de 2006 
  • Maciel Monteiro. Biblioteca Virtual da Literatura
  • TEIXEIRENSE, Pedro Ivo. O Jogo das Tradições: A idéia de Brasil nas páginas da Revista Nitheroy (1836). Universidade de Brasília, 2000

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