Para Seguir Minha Jornada, l'almanacco sul Brasile di Chico Buarque scritto da Regina Zappa - Cultura Brasil

Para Seguir Minha Jornada, l'almanacco sul Brasile di Chico Buarque scritto da Regina Zappa

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Un'opera eccellente, dedicata al grande Chico Buarque. Il cantante è parte integrante della storia del paese verde oro; pienamente consapevole di ciò, l'autrice, la giornalista Regina Zappa ha lanciato Para Seguir Minha Jornada. Un almanacco che racconta la storia del paese, tramite una serie di foto che parte dal grande storico Sergio Buarque de Holanda per poi spostarsi su Chico. Compagni di questo fantastico viaggio, sono amici illustri del cantante come Jaques Brel, Josepine Baker, Nara Leao e Vinicius de Moraes, tanti nobili solchi lasciati sulla carriera artistica del Malandro.

Ma l'intento di Regina è ben chiaro: "C'è una biografia a mosaico nel libro, ma non è un progetto biografico","L'idea è dipingere un panorama del Brasile di Chico, più che raccontare la sua vita di nuovo". Para Seguir Minha Jornada è il quarto di quattro libri sul cantante scritti dalla giornalista. Il primo risale al 1999, anno che vide anche la scomparsa della zia di Chico. La zia Cecilia fornì a Regina materiale su Chico raccolto quattro anni prima della propria scomparsa. 
Molti gli argomenti trattati nel libro, alcuni già conosciuti come gli anni dell'infanzia trascorsa a Roma o l' esilio volontario del 1969, tuttavia, non mancano novità raccontate in reportage ed interviste. 
Regina racconta le origini del cognome di Chico. Partendo da un frammento del libro Buarque - Uma familia brasileira di Bartolomeu Buarque de Hollanda, la giornalista spiega che il nonno pernambucano del cantante decise di accorciare il proprio lungo nome, Cristovao Paes Barreto de Hollanda Cavalcanti Buarque de Gusmao, in Buarque de Hollanda. Tuttavia, ci sono discendenti registrati con il cognome Holanda, con una sola l - è il caso di Sergio, padre di Chico.
Incuriosisce e fa sorridere la storia dell'elefante nel cortile. Il cantante vantava anche un pachiderma nel cortile della propria casa di famiglia: si trattava di un animale scappato da uno zoo. Fortunatamente fu recuperato in un solo giorno. Josè Candido de Carvalho raccontò il simpatico episodio nella rivista O Cruzeiro, parlando anche di Chico e del suo disagio circa l'accaduto.
Lascia increduli l'immagine del Malandro come perfetto religioso: a San Paolo, durante l'infanzia, l'artista studiò presso l' Externato Nossa Senhora de Lourdes; durante l'adolescenza nel Colegio Santa Cruz. Gli studenti erano spesso chiamati a fare azioni di carità, in quel periodo Chico arrivò a flertare con il fanatismo religioso. Quando si diplomò allo Cientifico (l'attuale Ensino Medio in Brasile), fu scelto come oratore del gruppo. Nel discorso, citò Vinicius de Moraes.
Regina racconta anche le curiosità legate alla storia delle chitarre di Chico. Grande amico di Sergio, Vinicius de Moraes, prestò il proprio nome alla prima chitarra di Miucha, la sorella più grande. Il cantante sempre si dilettava a suonare Vinicius così come Catupiry, la chitarra della sorella più piccola Cristina. Anche Chico finì per dare dei nomi alle proprie chitarre: nacquero Nelson, Joaquim, El Cordobes, fino a constatare che la "chitarra-uomo non ha vita lunga". Da lì nacquero Julieta e le altre.
Nel libro si parla anche degli scontri tra la MPB ed il Tropicalismo e la Jovem Guarda. Chico faceva parte della "fazione MPB". La rivista Manchete raccontava che il Malandro accettò di partecipare ad un reportage con Geraldo Vandré per "sedurre" Roberto Carlos. Ironia della sorte, quando Chico fu bocciato all'esame dell' Ordem dos Musicos do Brasil per non esser riuscito a solfeggiare, affermò la rivista Intervalo: "solo gli resta cantare iè-iè-iè".

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