O Pagador de Promessas - Cultura Brasil

O Pagador de Promessas

Share This

Pagador

O Pagador de Promessas é un  capolavoro brasiliano del 1962, scritto e diretto da Anselmo Duarte e basato sull’omonima opera teatrale di Dias Gomes. Il concepimento del film avvenne nel 1961, quando il regista assistette alla sceneggiatura della piece ad opera di Flavio Rangel, mentre Leonardo Vilar recitava nel ruolo di protagonista. Anselmo rimase affascinato dalla trama e dalla recitazione di Vilar, a tal punto da voler girare un lungometraggio a tutti i costi. Il regista, dunque, dopo aver insistito tanto, riuscì a comprare i diritti per 400 cruzeiros (una somma record per il periodo storico) e realizzò il film con 20 milioni di R$. Le riprese vennero fatte a Salvador de Bahia e, appena lanciata, la pellicola riscosse un successo inaspettato.
O Pagador de Promessas venne proiettato anche nella Casa Bianca, ricevendo le lodi da parte dell’allora Presidente Kennedy.
Il lungometraggio, ancora, vinse la Palma d’Oro di Cannes ed ebbe una nomination come Miglior Film Straniero agli Oscar.
O Pagador de Promessas è uscito anche in Italia, con il titolo “La Parola Data”.

Trama

pagador-1

La trama racconta la storia di un contadino nordestino, Zé do Burro (Leonard Vilar), il cui asino, a causa di una grave ferita causatagli da un fulmine, rischiava di morire. Zè, molto affezionato all’animale, si rivolse ad un veterinario, ma le cure del dottore si dimostrarono inefficaci. Quasi rassegnato, il contadino decise di affidarsi ai culti africani: una mae de santo gli rivelò che responsabile del fulmine sarebbe stata Iansà (Santa Barbara), l’orixà della tempesta. Zé, in cambio della guarigione del suo fedele compagno, promise alla santa di donare parte dei propri possedimenti ai poveri e di trasportare, a piedi e sulla propria spalla, una croce in legno che avrebbe consegnato al parroco della Igreja de Santa Barbara di Salvador de Bahia.
L’intervento della santa fu immediato, il giumento balzò in piedi guarito e Zé, in compagnia della moglie Rosa (Gloria Menezes), dopo aver ceduto parte delle terre, si vide costretto a percorrere ben 42 km a piedi trasportando la croce.
Giunto sul sagrato della chiesa, il contadino s’imbatté nel parroco e, dopo aver spiegato al religioso le ragioni del dono, quest’ultimo condannò la sua azione, ritenendola un patto con il demonio e interdicendo l’ingresso della croce nell’edificio religioso. Il gesto di Zè suscitò la curiosità di molte persone, le quali, fraintendendo la sua posizione, prima lo considerarono un martire della resistenza afro-brasiliana contro la chiesa cattolica, poi - per colpa di uno scaltro giornalista - diventò un sostenitore attivo della riforma agraria (un’equa spartizione da parte del Governo delle terre coltivabili tra nullatenenti) e, in ultimo, dei detective lo scambiarono per riottoso. In mezzo a questo trambusto, Rosa veniva sedotta dal malandro Bonitao.
Zé, partito per rispettare una promessa, diventò vittima di una situazione kafkiana il cui epilogo dovrete scoprirlo vedendo il film.

Trailer del film:

Critica

Il film rivelava la capacità geniale di Dias Gomes nello scrivere opere drammaturgiche basandosi su situazioni reali. O Pagador de Promessas fotografava un periodo storico (sempre attuale) caratterizzato da un deficit di comunicazione tra un mondo rurale e un altro cittadino. Il contadino Zé non riusciva a concepire il rifiuto del parroco, caratterizzato, a suo avviso, da un avversione nei riguardi di un’innocua promessa; non riusciva a venire a capo della situazione creatasi, della quale, involontariamente, ne era complice e vittima.
La città intera, dall’altro lato, non era in grado di inquadrare Zé, una persona avvolta da un velo di mistero: un ribelle? Un bandito? Un diavolo? Un delinquente? Un eroe? Sono gli interrogativi che si susseguono durante il film.
Il realismo critico che emergeva dalla pellicola era impressionante: Gomes evidenziava un’ulteriore grande spaccatura, tra una sovrastruttura sociale composta da giornalisti furfanti, religiosi gretti e forze di polizia intransigenti e le ghettizzate figure popolari paradigmatiche della società baiana (la prostituta, il commerciante speculatore, il poeta di strada, il malandro, i capoeiristas e le tias).
Le istituzioni, in particolare, non erano ritenute le reali portavoce delle istanze popolari, creando tensioni che, nella pellicola, esplosero nella scena della rissa generale avvenuta sulle scale antistanti la chiesa.

L’autore

Dias-gomes-escritor1922-1999.arquivo.

Alfredo de Freitas Dias Gomes, membro della Academia Brasileira de Letras, iniziò a scrivere piece teatrali sin dai 15 anni d’età. L’artista, fino alla sua morte, avvenuta nel 1999, criticò la moderna drammaturgia brasiliana, ritenendola totalmente sganciata dalla realtà del paese. Dias Gomes, inoltre, espresse giudizi negativi  sul regime dittatoriale, considerandolo il vero responsabile dell’arresto della crescita della drammaturgia brasiliana iniziata negli anni ‘50.
Negli anni ‘60 e ‘70 tutte le sue opere vennero censurate. Solo a partire dalla fine degli anni ‘80 (periodo che coincideva con la fine della dittatura), il pubblico iniziò a prendere confidenza con Dias Gomes che, prima di allora, era rappresentato solamente all’estero.

Cast

  • Leonardo Villar - Zé do Burro
  • Glória Menezes - Rosa
  • Dionísio Azevedo - padre Olavo
  • Geraldo Del Rey - Bonitão
  • Roberto Ferreira - Dedé
  • Norma Bengell - Marli
  • Othon Bastos – giornalista
  • Antônio Pitanga - Mestre Coca
  • Gilberto Marques - Galego
  • Milton Gaúcho
  • Carlos Torres
  • Enoch Torres
  • João Desordi - detective
  • Velvedo Diniz
  • Maria Conceição - Tia
  • Irenio Simões
  • Walter da Silveira
  • Jurema Penna
  • Napoleão L. Filho
  • Alair Liguori
  • Cecilia Rabelo
  • Canjiquinha e seus Capoeiristas
  • Américo Coimbra

Premi e Nomination

Oscar 1963
  • Indicato nella categoria di Miglior Film Straniero
Festival di Cannes 1962
  • Palma d’Oro nella categoria Miglior Film
Festival di Cartagena 1962
  • Vincitore del Premio Speciale della Giuria
San Francisco International Film Festival 1962
  • Vincitore del Premio Golden Gate nelle categorie:
    • Miglior Film
    • Miglior Colonna Sonora

Fonti:

  1. Preconceito e intolerância religiosa no filme O Pagador de Promessas
  2. Educaçao O Globo: http://educacao.globo.com/literatura/assunto/resumos-de-livros/o-pagador-de-promessas.html
  3. Algo Sobre: https://www.algosobre.com.br/resumos-literarios/o-pagador-de-promessas.html

Pages