Tucumã - Pará - Cultura Brasil

Tucumã - Pará

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Tucumã, Parà

Tucumã é un municipio brasiliano di circa 35 mila abitanti situato nell’entroterra paraense. La città, localizzata nella Mesorregião do Sudeste Paraense e nella Microrregião de São Félix do Xingu (a sud dello stato), dista circa 750 Km dalla capitale. Tucumã, inoltre, ha un’estensione intorno ai 2.535,11 km² ed è interamente inserita nel Programa Grande Carajás, un progetto finalizzato alla ricerca di giacimenti minerari. Il municipio ha avuto una crescita straordinaria durante gli anni ‘80, quando la coincidenza di diversi fattori favorì l’economia.

La città è immersa nel verde, non a caso, il termine tucumã, di origine tupi, significa “frutto di pianta spinosa”. Gli indios, con questa parola, si riferivano al frutto di una palma appartenente alla famiglia delle Astrocaryum aculeatum. Tale pianta, che raggiungeva un’altezza di circa 20 metri, era diffusissima nella regione e diventò il simbolo della città.

Storia


Ficheiro:Bandeira de Tucumã (Pará).jpg



SITO UFFICIALE

La nascita di Tucumã è legata ad un progetto del 1970, quando il Governo Federale si impegnò per promuovere l’occupazione delle zone disabitate. La regione era stata selezionata per garantire una buona produzione agricola con conseguente approvvigionamento delle aree circostanti. Il Governo, dunque, si trovò dinanzi a due problematiche: quella di garantire coltivazioni mirate e quella di riuscir a reperire manodopera. Dalle due esigenze nacque il Projeto Tucuma, un programma volto a garantire agli occupanti tutti gli strumenti e le infrastrutture necessarie.

Nel 1978, a seguito di una gara d’appalto, l’Andrade Gutierrez fu scelta per il conseguimento degli obbiettivi. L’impresa dovette gestire un’area di 400 mila ettari, all’epoca facenti parte del  Município de São Félix do Xingu.

Il primo ad insediarsi nella zona fu Antônio José dos Santos, il quale, il 15 marzo del 1982, occupò un’area di 55 ettari. La prima unità residenziale, invece, venne abitata il 16 settembre del 1981 da Alcides Oliveira. Il progetto, nello specifico, prevedeva l’assegnazione di 3 mila lotti di terreno, destinati a diverse colture, oltre che all’allevamento. I problemi iniziarono a sorgere quando l’Andrade Gutierrez, non avendo fede ai patti mantenuti, iniziò a trascurare la zona. Gli assegnatari delle singole aree, giunti in loco, si ritrovarono senza casa e senza terreno. La situazione iniziò man mano a degenerare e, nel 1985, esplose con l’occupazione abusiva delle superfici. L’assorbimento demografico diventò incontrollato e l’impresa non ebbe altra scelta che affidare la questione all’Uniao il 30 ottobre del 1988.

Nel frattempo, si creò un’area franca che vide costretti i contadini a creare un proprio Conselho de Desenvolvimento Comunitário de Tucumã. L’organo gestì l’assegnazione dei lotti secondo i progetti originari, demarcò le aree ambientali comuni, si occupò dell’amministrazione dei servizi pubblici essenziali e dei beni dell’Uniao. Il Conselho, con il suo contributo, riuscì a ripristinare un clima di pace.

Essendo un ente oramai autonomo, il passo verso l’indipendenza fu breve: il 10 maggio del 1988, con la Lei nº 5.455, Tucumã diventò un municipio. Il 1 gennaio del 1990, con l’insediamento della Camara dos Vereadores e del Sindaco, il Conselho de Desenvolvimento Comunitário de Tucumã venne sciolto.

Economia

Il progetto gestito dalla Andrade Gutierrez favorì il potenziamento del settore primario (principalmente la produzione di legna, l’attività estrattiva e l’agricoltura), ma lasciò anche ferite profonde, come le infrastrutture non ultimate. Solo nel 2000, con la conclusione della PA-279, Tucumã iniziò ad esportare i propri beni in gran quantità, diventando una delle maggiori produttrici di riso, cacao, caffè, fagioli, mais e latte.

Gli anni ‘80 e ‘90, invece, furono caratterizzati dalla grande produzione di legna, un fenomeno incontrollato che causò ingenti danni ambientali, oltre che la sottrazione illegale di terre agli indios. Nel 2000, si rese necessario l’intervento del Governo che dispose la chiusura di numerose attività illegali.

Negli anni ‘90, ancora, vi fu lo sviluppo dell’attività estrattiva, il quale determinò un grande indotto e un aumento del gettito fiscale. Verso gli inizi del 2000, tuttavia, i giacimenti minerari iniziarono ad esaurirsi. Nove anni dopo, con la scoperta del rame, nacque il Projeto Boa Esperança, un investimento di circa 630 milioni di reais volto alla creazione di miniere che garantirà più di 500 posti di lavoro.

Tucumã, ancora, è famosa per la produzione di latte e per l’attività casearia, riuscendo anche ad accontentare una fetta di mercato estero.

Fonti

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  2. IBGE (10 de outubro de 2002). Área territorial oficial Resolução da Presidência do IBGE de n° 5 (R.PR-5/02).
  3. Estimativas da população residente nos municípios brasileiros com data de Referência em 1º de julho de 2012 Estimativa Populacional para 2012 Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE)
  4. Instituto do Desenvolvimento Econômico e Social do Pará (IDESP). Tucumã. Belém: CDI-IDESP, 1990. 30 pp.
  5. Folha de Tucumã. Edição especial. Especial ed. Tucumã: [s.n.].
  6. ALENCAR, Antonio Ronaldo.; FARIAS, William Gaia.. Ourilândia do Norte: Grandes Projetos, garimpos e experiências sociais na construção do município. Prefeitura Municipal de Ourilândia do Norte.
  7. A província do Pará. Caderno especial. [S.l.: s.n.].
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  10. Prefeitura Municipal de Tucumã. Produção agrícola de Tucumã. Tucumã: [s.n.].
  11. DOS SANTOS, Breno Augusto.. Recursos minerais da Amazônia Scielo.
  12. Mercado e a dinâmica espacial da cadeia produtiva do leite na Região Norte Banco da Amazônia (BASA) (2008).
  13. Arranjo produtivo lácteo- Regiões sul e sudeste do Pará Núcleo Gestor de Tecnologia para Agroindústria - Governo do Pará.
  14. Empresa italiana quer instalar fábrica de chocolate no Pará Vale do Xingu.
  15. Audiência pública discute projeto de mineração Diário Online.

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