Modinha - genere musicale - Cultura Brasil

Modinha - genere musicale

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La modinha è un genere musicale nato in Brasile nel XVII secolo. Fu introdotta in Portogallo nel 1775, quando il frate Domingos Caldas Barbosa - poeta, cantante e compositore – la presentò ufficialmente alla Corte portoghese.
Il genere, man mano, si diffuse nel paese lusofono, tanto da rapire gli orecchi dei compositori portoghesi più eruditi, i quali mescolando le sonorità brasiliane con l’opera italiana, inventarono uno stile molto raffinato, da camera e con testi romantici, soavi.
Nel XIX secolo, la modinha “rivisitata”, ritornò in Brasile e, sin da subito, ebbe un grande successo. Il segreto della sua popolarità  risiedeva nella possibilità di non seguire un rigido schema, lo stile, infatti, era aperto alle variazioni e, quindi, poteva essere plasmato a seconda esigenze di composizione e di ascolto.
Il primo nome di spicco del genere musicale fu Joaquim Manoel da Camara, geniale compositore, chitarrista e cavaquinista che fu notato da tutti gli appassionati della modinha. Si racconta che Sigismund Neukomn - noto musicista austriaco, nonchè professore di musica di Pedro I – fosse stato un attento ascoltatore di Joaquim e avesse, addirittura, armonizzato alcune delle sue modinhas. Tra i lavori più celebri di Manoel da Camara, merita menzione A Melodia, canzone scelta come colonna sonora per L’Amoreux di Neukomm.

Joaquim Manoel da Câmara - Se Me Desses Um Suspiro,
altra melodia famosa del compositore

Il pubblico che maggiormente si avvicinava al genere musicale era costituito, prevalentemente, da esponenti delle élite dell’epoca, ne era un esempio l’imperatore Pedro I, discreto cantante ed esecutore di modinhas. Il Marques de Sapucaí, ancora, - noto personaggio della nobiltà dell’epoca nonchè uomo impegnato nell’attività politica – durante il tempo libero, si dedicava alla composizione di melodie, come la famosa Mandei um Eterno Suspiro.
Il maggior modinheiro dell’epoca, tuttavia, fu Candido Inacio da Silva. Candido nacque a Rio de Janeiro nel 1800 e studiò musica con il frate José Mauricios, il quale, individuando sin da subito le sue doti artistiche, lo indirizzò verso un genere a lui congeniale. Di Inacio da Silva parlava bene anche Mario de Andrade, il quale, non solo lo definì lo “Schubert brasiliano”, ma incluse anche le sue modinhas Cruel Saudade, A Hora Que Não Te Vejo,Um Só Tormento de Amor, Busco a Campina Serena e Quando as Glórias Eu Gozei nella raccolta Modinhas Imperiais.

Verso la fine del XIX secolo, il genere musicale abbandonò i palazzi del potere per avvicinarsi al popolo, nacque, allora, una nuova forma di modinha, più vicina al walzer. Tra gli artefici di questa trasformazione, figuravano il cantante, attore e compositore baiano Xisto Bahia e il paroliere maranhense Catulo da Paixão Cearense. Quest’ultimo, incapace di musicare i suoi poemi, li trasformava in modinhas che prestava ai compositori dell’epoca.
Data l’apertura alle variazioni e apprezzato il tema amoroso, lo stile iniziò ad essere eseguito come serenata. Nel 1920, inoltre, con l’avvento dei primi dischi e delle prime forme di mercato fonografico, la modinha ebbe una diffusione considerevole.
L’epilogo del genere musicale, tuttavia, arrivò non molto tardi con la diffusione delle radio. In questa epoca, i walzer ebbero gran successo e la modinha, pian piano, scomparve.
Lo stile, nonostante ciò, rimase nella memoria di molti compositori, i quali, non molto frequentemente, lo includevano nei propri dischi, esempi ne erano le composizioni: Modinha (Tom Jobim/Vinicius de Moraes), Serenata do Adeus (Vinicius de Moraes), Até Pensei (Chico Buarque).

Fonti:

  1. Modinha, Cliquemusic http://cliquemusic.uol.com.br/generos/ver/modinha
  2. Diniz, André. Almanaque do samba. Jorge Zahar Editor Ltda, 2006. ISBN 8571108978
  3. Sandroni, Carlos. Transformação do Samba Carioca no Século XX. Jorge Zahar, 2001

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