L'emancipazione dello stile romantico brasiliano - Cultura Brasil

L'emancipazione dello stile romantico brasiliano

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Romanticismo brasiliano raggiunse il suo picco massimo quando in Europa il movimento aveva oramai abbandonato la propria forma estremista, la propria violenza e il proprio gusto bizzarro e fantastico. Gli Europei preferirono accontentare la classe borghese ricca, sentimentalista e conservatrice, la quale aveva rinnegato gli ideali egualitari della Rivoluzione Francese e dell’imperialismo napoleonico. Questa nuova corrente romantica contribuì allo sviluppo di una versione brasiliana tipica dello stile pittorico, nata quasi esclusivamente nel circuito dell' Academia Imperial de Belas Artes.

Al contrario dell’accademia francese a cui si ispirava, quella brasiliana non aveva una solida tradizione ed era costruita su basi altamente precarie. A tali problematiche organizzative, si aggiungeva la scarsa ricettività artistica della società, unita alla non valorizzazione da parte degli stessi pittori degli insegnamenti appresi nella struttura.
Alcuni documenti dell’epoca, inoltre, riportavano l'insufficienza dei professori e degli strumenti, la cattiva preparazione dei discenti – alcuni addirittura analfabeti – e esponevano una serie di altre difficoltà che si protrassero lungo tutta la vita dell’Academia; tutto ciò che la scuola riuscì a produrre, dipese esclusivamente dal mecenatismo di Dom Pedro II, il cui interesse per le arti era ben noto a tutti e la struttura didattica divenne il suo ”braccio esecutivo artistico” nella trasmissione dei valori del progetto nazionalista.
Al contrario di tutte le previsioni, fu solo durante il Segundo Reinado che l’Academia Imperial entrò nella sua fase più stabile e produttiva, controllata da vicino dallo stesso monarca e solo in questa fase il Romanticismo brasiliano maturò le condizioni per il proprio successo, lanciando gli storici artisti: Victor Meirelles, Pedro Américo, Rodolfo AmoedoAlmeida Júnior, oltre al precursore Manoel de Araújo Porto-Alegre. Secondo Januário da Cunha Barbosa, Segretario dell’ Instituto Histórico e Geográfico do Brasil, l’opera di Manoel de Araujo fu fondamentale per la creazione di un immaginario simbolico capace di trasformare le forze nazionaliste in azione, rendendo possibile un’equiparazione tra l’Imperio Brasileiro e le nazioni europei più civili.
Dom Pedro II, Vitor Meireles
La pittura di inizio secolo, tuttavia, non fu degna di nota, in quanto  eccessivamente marcata dalla indipendenza creativa dei viaggiatori, i quali lavoravano esclusivamente per i circoli scientifici e naturalisti europei senza che dessero alcun frutto. L’unico sviluppo dell’epoca si ebbe solo in seguito, quando un massiccio numero di artisti, attratti dalle bellezze naturali, giunse in Brasile. Il risultato fu il rafforzamento della espressione marcatamente classicista, la quale privilegiò la raffigurazione dei membri della nuova dinastia regnante nonchè degli eventi che marcarono la storia nazionale, come le grandi battaglie per la sovranità nazionale, il processo di indipendenza e la partecipazione dell’indios. Il lato maggiormente romantico espresso dall’Academia fu la sua inclinazione nitidamente nazionalista, didattica e progressista, oltre ad un costante idealismo evidenziato nella scelta dei temi e delle forme espressive, con un’inversione significativa del predominio della linea sulla macchia propria del padrao davidiano che, in armonia con una nuova sensibilità diversa dalla neoclassica, valorizzò il particolarismo e, di conseguenza, la brasilianità. E’ molto interessante notare delle differenze tra il Romanticismo pittorico brasiliano e quello letterario, essendo quest’ultimo pervaso dall'influenza byroniana, diversamente dalla pittura che, in qualità di prodotto dell’Academia, era finanziata dallo Stato ed era estranea al sentimentalismo della seconda generazione letteraria romantica. 
Indipendencia o Morte, Pedro Americo
I rigidi schemi imposti dal governo tramite l’Academia Imperial non permisero né un’espressione dell’atto poetico - importante per i romantici europei al fine di creare una vena artistica indipendente e originale - né uno spirito contestatore e rivoluzionario, tipico del Romanticismo violento delle due prime generazioni romantiche internazionali. 
L'istituzione delle borse di studio, inoltre, permise agli artisti più talentuosi di raccogliere esperienze in Europa. Molti di loro furono invitati ad evitare le influenze perturbatrici di personaggi come Delacroix, i quali avrebbero potuto suscitare dei dubbi circa la legittimità di un governo stabilitosi dopo l'indipendenza dal Portogallo; i borsisti, poi, predilessero l’educazione e l’ispirazione francese o italiana a quella portoghese.
Un aspetto curioso fu la scarsa attenzione mostrata dalle élite nel processo di costruzione di un’identità nazionale: queste ultime, infatti, non notarono le influenze esercitate dai modelli europei. Lilia Schwarcz, in particolare, affermava che, nel tentativo di elaborare un’iconografia tipica, il Brasile fu vittima di un paradosso: da un lato il progetto nazionalista di Dom Pedro II, dall'altro un’idea di civilizzazione e progresso tipicamente europea. Non sorprendeva quindi il ritratto di un paese che, d’accordo con un modello formale europeo, ignorava aspetti sociali negativi come la schiavitù. Il nero,  infatti, tralasciando l’interesse documentale e etnografico dei viaggiatori,  raramente fu raffigurato in primo piano; guadagnò tale spazio solo quando il movimento abolizionista iniziò a rafforzarsi e, dopo la Repubblica, a diventare più comune e accettato. 
O Ultimo Tamoio, Rodolfo Amoedo
In questo periodo, il Romanticismo ebbe i giorni contati e le nuove scuole estetiche iniziarono a prendere il sopravvento. Tale situazione avvantaggiò la posizione dell'indios: dopo secoli di persecuzioni e massacro, i nativi divennero il prototipo ideale di una cultura autentica e integrata nel proprio ambiente, nonchè uno dei pilastri portanti della nuova nazione. Nacque, così, il movimento indianista, un grande canale d'espressione romantica con intensa attività nel campo della letteratura e delle arti grafiche. Non a caso, tra le priorità di Dom Pedro II, rientrava un coprispalle in penne di tucano, ispirato ai capi indigeni e che, secondo gli studi di Lilia Schwarcz, fu la prova pratica che l'indigenismo aveva abbandonato la sua caratteristica di modello estetico per diventare sinonimo di regalità. Così, accanto ad allegorie classiche, sorsero le immagini dell'indios idealizzato nell'ambiente tropicale e, addirittura, la raffigurazione di angeli che, condividendo la scena pittorica con gli indigeni, incarnavano un passato mitico e più autentico. Tali opere, tuttavia, non esaurirono i temi centrali del Romanticismo brasiliano: gli artisti, infatti, si dedicarono anche alla natura morta, alle opere religiose e alle rare allegorie mitologiche, orientali e medievali
Nel 1890, l'arrivo di nuove tendenze - come il Realismo, il Naturalismo, l'Impressionismo, il Simbolismo e l'Art Nouveau - non arrestò il fluire romantico, percepibile addirittura nei primi anni del XX secolo. Solo dopo l'avvento del movimento modernista, il Romanticismo eclettico accademico iniziò a tramontare, ma la vena romantica ha resistito sino ai nostri giorni.

Bibliografia:
  • BISCARDI, Afrânio & ROCHA, Frederico Almeida. O Mecenato Artístico de D. Pedro II e o Projeto Imperial. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume I, n. 1, maio de 2006.
  • FERNANDES, Cybele V. F. A construção simbólica da nação: A pintura e a escultura nas Exposições Gerais da Academia Imperial das Belas Artes. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume II, n. 4, outubro de 2007 
  • SCHWARCZ, Lilia Moritz. Romantismo Tropical: A estetização da política e da cidadania numa instituição imperial brasileira. Penélope, 2000
  • DUQUE ESTRADA, Luiz Gonzaga. A arte brasileira. Rio de Janeiro: H. Lombaerts, 1888 
  • LIMA, Heloisa Pires. A presença negra nas telas: visita às exposições do circuito da Academia Imperial de Belas Artes na década de 1880. In: 19&20 - A revista eletrônica de DezenoveVinte. Volume III, n. 1, janeiro de 2008 [14]
  • SCHWARCZ, Lilia Moritz. Romantismo tropical ou o Imperador e seu círculo ilustrado. USP

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