Declaraçao de Amor - Luis Fernando Verissimo - Cultura Brasil

Declaraçao de Amor - Luis Fernando Verissimo

Share This


Dichiarazione d'amore


Ho tentato
di dirti quanto t'amavo, quella volta, a voce bassa
ma c'era un gran chiasso, un enorme rumore
e, pensandoci bene, la culla non era il posto migliore.

tu con i pannolini, dolcissima, e io nudo da lato a lato,
ognuno appena arrivato tu sapevi ascoltare, io non sapevo parlare.

Ho tentato di nuovo, ricordo bene, a scuola.
Un P.S. nel fogliettino che chiedeva di copiare intercettato
dalla professoressa come un gabbiano.

Ero in punizione nell'ufficio della direttrice e dopo in strada
mentre tu, comprensibilmente, pensavi a te stessa.

La vita è corta, lunga è la passione.
In un festa, ah, le nostre feste, ti dissi tutto:
"Io ti adoro, ti venero, di fronte a te resto muto"
E tu non dicesti nulla. E tu non dicesti nulla.

Solo più tardi, con i postumi della sbornia, lo scoprii.
Pieno di amore e Cuba, mi ero ingannato e avevo detto tutto ad un cuscino.

Avevo inciso, su 20 alberi, quaranta cuori.
Il tuo nome, il mio, frecce e battiti:

Ama, non ama, distrussi giardini.

Risultato: ero una persona poco grata cacciata dalle grida
"Uccidi!Uccidi!" degli animalisti, ecologisti e affini.

Ricorsi, per la disperazione, al gesto obsoleto:
"Se non mi mantenete scrivo un sonetto"
E non lo feci, addirittura con belle rime?
Tu non lo leggesti, e nemmeno almeno te ne interessasti.
Continua ad essere inedito e a soffrire per il tuo amore
Ma fui premiato ad un concorso a Minas.

Iniziai a scrivere con un pennello e disegnai su un muro bianco, non mi importai
di sporcarmi, tutto il mio amore per la tua consapevolezza.

Fui arrestato, a pugni, e segnalato.

Giorni e giorni interrogato: ero PC, PC di B o qualche dissidenza?

Ti scrissi con le lacrime, sangue, sudore e miele
(avresti dovuto vedere le condizioni del foglio)
una lettera grande, bella, e passionale.
Come risposta nemmeno una faccina
né un bigliettini, ne una linea!
Vai a fidarti del Correio Nacional ( le poste brasiliane).

Con una serenata, sì, una serenata come ai tempi di Cabocla Ingrata
mi sarei dichiarato, rispettando la metrica.
Ardore, tenore, la strada illuminata dalla luna...
c'era tutto sotto il tuo balcone
tranne le presa per la chitarra elettrica.

Decisi, dunque, di mettere la più grande scrivania nel cielo e scrivere
con il fumo bianco: "Ti amo, firmato..." e il mio nome ben
leggibile. Avevo già l'aereo, coraggio, brevetto, tutto
per
impressionarti ma arrivò la crisi, mancò il combustibile.

Ieri mi hai prestato orecchio e in discoteca, nel
bel mezzo del casino, ho liberato il mio cuore.
Ho parlato della devozione da anni celata e tu hai detto: "Non
ascolto la band". Hai affermato: "Non sento nulla".
Corta è la vita, lunga la passione.

La vecchiaia, in un ospizio, lato a lato in mezzo al silenzio
benedetto dirò ciò che sento, mio bene.
La mia unica paura è che allora mettendo la mano vicino all'orecchio
tu mi risponda: "Cosa?"

Comecei a escrever com pincel e piche num muro branco, o asseio que se
lixe, todo o meu amor para a tua ciência.



I libri di Luis Fernando Verissimo sono acquistabili consultando i cataloghi Amazon e La Feltrinelli. I siti propongono i testi in varie lingue, compresa l'originale. Grazie al servizio offerto dalle note aziende, è possibile comprare le pubblicazioni anche ad un prezzo più conveniente:



Declaração de Amor


Tentei

dizer quanto te amava, aquela vez, baixinho
mas havia um grande berreiro, um enorme burburinho
e, pensado bem, o berçário não era o melhor lugar.

Você de fraldas, uma graça, e eu pelado lado a lado,
cada um recém-chegado você em saber ouvir, eu sem saber falar.
Tentei de novo, lembro bem, na escola.

Um PS no bilhete pedindo cola interceptado pela

professora como um gavião.

Fui parar na sala da diretora e depois na rua

enquanto você, compreensivelmente, ficou na sua.

A vida é curta, longa é a paixão.

Numa festinha, ah, nossas festinhas, disse tudo:
"Eu te adoro, te venero, na tua frente fico mudo"
E você não disse nada. E você não disse nada.

Só mais tarde, de ressaca, atinei.

Cheio de amor e Cuba, me enganei e disse tudo para uma almofada.

Gravei, em vinte árvores, quarenta corações.

O teu nome, o meu, flechas e palpitações:

No mal-me-quer, bem-me-quer, dizimei jardins.


Resultado: sou persona pouco grata corrido a gritos de

"Mata! Mata!" por conservacionistas, ecólogos e afins.

Recorri, em desespero, ao gesto obsoleto:

"Se não me segurarem faço um soneto"
E não é que fiz, e até com boas rimas?
Você não leu, e nem sequer ficou sabendo.
Continuo inédito e por teu amor sofrendo
Mas fui premiado num concurso em Minas.

Comecei a escrever com pincel e piche num muro branco, o asseio que se
lixe, todo o meu amor para a tua ciência.

Fui preso, aos socos, e fichado.


Dias e mais dias interrogado: era PC, PC do B ou alguma dissidência?



Te escrevi com lágrimas , sangue, suor e mel

(você devia ver o estado do papel)
uma carta longa, linda e passional.
De resposta nem uma carinha
nem um cartão, nem uma linha!
Vá se confiar no Correio Nacional.


Com uma serenata, sim, uma serenata como nos tempos da Cabocla Ingrata

me declararia, respeitando a métrica.
Ardor, tenor, a calçada enluarada...
havia tudo sob a tua sacada
menos tomada pra guitarra elétrica.


Decidi, então, botar a maior banca no céu escrever com

fumaça branca: "Te amo, assinado.." e meu nome bem
legível. Já tinha avião, coragem, brevê, tudo
para
impressionar você mas veio a crise, faltou o combustível.


Ontem você me emprestou seu ouvido e na discoteca, em

meio do alarido, despejei meu coração.
Falei da devoção ha anos entalada e você disse "Não
escuto banda". Disse "eu não escuto nada".
Curta é a vida, longa é a paixão.


Na velhice, num asilo, lado a lado em meio a um silêncio

abençoado direi o que sinto, meu bem.
O meu único medo é que então empinando a orelha com
a mão você me responda só: "Hein?"

Pages