Bossa Nova - Cultura Brasil



Questo articolo è dedicato al grande cultore della musica brasiliana nonché amico Sergio Hovaghimian, detto Sergio Brasil che oggi compie gli anni! Auguri Sergio, per me è un onore dedicarti questo modesto articolo che parla di un genere del quale sei l'esperto assoluto! felicidades e parabens!!Con grande stima,
Gianlugi







Riassumere il fenomeno della bossa nova è riassumere in due parole la storia del mondo della musica. La bossa nova è un vero e proprio stile di vita. Sono stati scritti interi libri sul movimento, pertanto un riassunto, per quanto possa essere esaustivo, sarà sempre lacunoso. Ufficialmente la bossa nova nacque nell'agosto del 1958 quado uscì il disco 78 giri numero 14.360 marchiato Oden del cantante Joao Gilberto con la canzone Chega de Saudade (Tom Jobim e Vinicius de Moraes) e Bim Bom (di Joao stesso). Joao, quasi in simbiosi con la propria chitarra, il Mito, il padre della bossa nova, prima di questo disco, aveva già accompagnata Elizeth Cardoso in due tracce dell'album Cançao do Amor Demais (LP dedicato alle primissime canzoni della coppia Tom e Vinicius) con la celebre batida jilbertiana. Il tutto culminò con una nuova dimensione armonica, ritenuta all'epoca una stonatura che diede vita all'omonima canzone (Desafinado di Tom Jobim e Newton Mendoza), stonata sì ma proveniente direttamente dal petto di chi la suonava. L'influenza travolgente della cultura americana del dopoguerra, unitamente all'impressionismo erudito e all' anticonformismo, diedero vita ad un gruppo di musicisti scontenti ed innovatori come il chitarrista Garoto, Valzinho, Laurinho de Almeida, Luis Bonfà, il fisarmonicista Joao Donato e principalmente il pianista Johnny Alf. Erano persone che suonavano in piccoli fans-clube di  Dick Farney & Frank Sinatra, Dick Haymes & Lucio Alves.
Allo stesso Farney sarà successivamente attribuito l'altro marchio inaugurale, la registrazione del samba-cançao Copacabana (João de Barro/ Alberto Ribeiro) nel 1946. Il suo rivale, Lucio Alves, fece parte dei Namorados da Lua, uno dei tanti gruppi vocali - come gli Os Cariocas -  che, sotto l'influenza dei generi americani, diffusero audaci armonie che già caratterizzavano la MPB post-samba in fase di evoluzione con Dorival Caymmi (Marina, Nem Eu) e Tito Madi (Cansei de Ilusões, Não Diga Não). La bomba venne innescata ma esplose con l'arrivo di Antonio Carlos Jobim che, con la sua Sinfonia de Rio de Janeiro e la sua Teresa da Praia, insieme alla genialità dei testi del diplomatico Vinicius de Moraes, lasciò un segno indelebile.
Tom Jobim e Vinicius de Moraes
Parallelemente alla salita della bossa, si affermava il sambalanço che, anche se non rappresentò un movimento autonomo, ebbe la propria importanza. Alcuni esponenti:  Elza Soares, Miltinho (uscito dal gruppo Os Namorados), Ed Lincoln, Djalma Ferreira, Orlan Divo, Silvio Cesar, Luís Bandeira (autore di Apito no samba), Pedrinho Rodrigues, Luis Reis, Haroldo Barbosa, Luis Antonio, Jadir de Castro e João Roberto Kelly.
La bossa nova rappresentava anche un movimento di emergenza urbana nella fase del governo di Juscelino Kubitschek. Era musica che abitava la zona sud di Rio, con precisione la casa di una timida ma combattiva artista: Nara Leao. Lei ospitava incontri di giovani autori e grandi musicisti come Carlos Lyra, Roberto Menescal, Ronaldo Bôscoli, Sérgio Ricardo e Chico Feitosa. Gli shows del gruppo cominciarono in ambito universitario (fu il primo movimento musicale brasiliano ad uscire dalle università). Il movimento era famelico di sempre nuovi innovatori. Da Durval Ferreira (Sambop, Batida Diferente) alla precursora Silvia Telles, Leny Andrade (che a soli 17 anni già cantava con artisti che diventeranno poi di rilievo) e alle prime formazioni strumentali di nuova tendenza capeggiate da gente come Oscar Castro Neves (e i suoi fratelli musicisti), Sérgio Mendes, Luis Carlos Vinhas, J.T. Meirelles,oltre al gruppo Tamba Trio (Luis Eça, Bebeto, Hélcio Milito) che, insieme ai Bossa 3 (Vinhas, Tião Netto, Edison Machado), fece dilagare la febbre per il mix piano, basso e batteria. Fu un momento di effervescenza strumentale con l'apparizione di nuovi musicisti come Paulo Moura, Tenório Junior, Dom Um Romão, Milton Banana, Edson Maciel, Raul de Souza e l'ascesa di maestri come Moacyr Santos e Eumir Deodato.
Il successo sui palchi universitari non ostacolò l'intimismo del movimento che concentrava nuove forze in pocket shows organizzati da Miele e Ronaldo Boscoli nei minuscoli bar del Beco das Garrafas in Copacabana. Da lì uscirono artisti di una fase che vedeva la bossa in un'accezione internazionale. Ricordiamo Elis Regina (le coreografie della quale erano curate dal ballerino americano Lennie Dale), Wilson Simonal e Jorge Ben (attuale Jor).
La stessa San Paolo fu raggiunta dal tornado bossa: la città accolse gli esiliati carioca Johnny Alf, Claudette Soares e Alaíde Costa che diedero vita ad una filiale del movimento con trii strumentali come gli Zimbo, Sambalanço (che lanciarono Cesar Camargo Mariano e Airto Moreira), Jongo, Bossa Jazz, Manfredo Fest (pianista che finirà in Europa), il cantante Agostinho dos Santos, la cantante Maysa, Elsa Laranjeira e Ana Lúcia, la compositrice Vera Brasil, il chitarrista Paulinho Nogueira, i compositori Walter Santos e Geraldo Vandré (grande oppositore della dittatura, lancerà la canzone-protesta Menino das Laranjas) e l'organista Walter Wanderley.
Ma la bossa fu contrastata da una fazione che ruppe il movimento già rinforzanto dalle nuove leve della generazione intermedia: Marcos Valle, Dori Caymmi, Edu Lobo, Francis Hime e Joyce. Il Centro Popular de Cultura da União Nacional dos Estudantes stimolava una visione popolare e nazionalista della cultura brasiliana che portò all'autocritica uno dei pilastri della bossa nova: Carlos Lyra con la sua Influência do Jazz (povero samba mio/andò mescoladosi/modernizzandosi/e si perse). L'artista si avvicinò anche a cantanti del morro come Zé Ketti,con il quale compose  Samba da Legalidade (riferendosi al tentativo di impedire l'investitura di João Goulart, vice del presidente dimesso, Jânio Quadros).
A questa corrente, prese parte anche Nara Leao con il suo disco di debutto in cui promuoveva sambisti come Cartola, Elton Medeiros e Nelson Cavaquinho. Presero parte artisti del baião nordestino come João do Vale, autore di Carcará; c'erano, ancora, altri compagni di Lyra come Nelson Lins e Barros, Geraldo Vandré (Aruanda) oltre Sérgio Ricardo (Zelão). C'era Vinicius de Moraes che, con il chitarrista Baden Powell, crearono l'afro-samba con le famosissime Berimbau, Canto de Ossanha. Ironicamente, lo stesso Vinicius, compagno di Tom Jobim nella canzone più famosa della bossa (Garota de Ipanema) - che, registrata nel 1963 da João Gilberto, sua moglie Astrud, dal sassofonista di cool jazz Stan Getz e Tom Jobim, fece conoscere la bossa nell'Europa e nel mondo - comporrà con Edu Lobo ciò che fece da epigrafe alla bossa: Arrastao.
La canzone, cantata da elis Regina, nel I Festival da Música Popular Brasileira, della TV Excelsior, nel 1965, aprì la strada al ciclo della MPB. Tutto questo andò avanti fino al 1982 quando vi fu l'eruzione del Brock con il gruppo Blitz.
La fine della bossa non significò estinzione estetica. Il jazz che la influenzò, ricevette in cambio il successo strepitoso della versione strumentale di Desafinado della coppia Stan Getz (sax) e Charlie Byrd (guitarra), del 1962. Nello stesso anno, alcuni musicisti brasiliani calcarono il palco della Carnegie Hall a New York e, a partire da lì, uscirono fuori artisti come Oscar Castro Neves, Sérgio Mendes, Luis Bonfá e Eumir Deodato. Alcune delle principali canzoni della bossa nova furono reinterpretate da Ella Fitzgerald, Miles Davis, Sarah Vaughan, Herbie Mann, Charlie Byrd, Oscar Peterson, Bill Evans, Coleman Hawkins, Cannonball Adderley, Gerry Mulligan ed altri.

L'album che incise l'evento
Prima di tutto ciò, nel 1967, Frank Sinatra riconobbe la grandezza del genere e registrò un album con Tom Jobim. Questo senza contare altri che approfittarono del trend per lanciare falsi dischi bossa come Eddie Gourmé (Blame It On The Bossa Nova), Ruby & The Romantics (Our Day Will Come) e lo stesso Elvis Presley nella rumba Bossa Nova Baby.
20 anni dopo, l'influenza della bossa si sentì in una corrente post-punk inglese, tramite lo stile beije sound o new bossa dei gruppi come Style Council, Matt Bianco e Everything But the Girl. La tendenza ebbe riflessi anche nel  Brock di Lobão fino a Cazuza (Faz Parte do Meu Show). Più avanti sorsero l'acid jazz e il drum‘n’bass che riabilitarono il groove della bossa, riscoprendo artisti come João Donato e Marcos Valle fino a Joyce e Edu Lobo.



Pages